Alcuni studenti della Scuola Media F. Mazzei di Poggio a Caiano, vincitori del concorso “Per ricordare” hanno partecipato al “Viaggio della memoria 2024”. Durante questo “viaggio” che si è svolto dal 2 al 6 di Maggio, hanno avuto l’opportunità di visitare i campi di concentramento di Mauthausen ed Ebensee, testimoniando l’importanza dell’educazione alla memoria e alla lotta contro la discriminazione.
Gemellaggio
Il legame tra Poggio a Caiano e la cittadina austriaca di Ebensee risale a periodi significativi della loro storia. Questo gemellaggio ha radici profonde nella tragica esperienza di decine di pratesi arrestati dai fascisti della repubblica sociale nel marzo del 1944, consegnati alle SS in seguito allo sciopero nazionale organizzato dal comitato di liberazione Nazionale e poi deportati nei campi di Ebensee durante il periodo nazista. Il gemellaggio tra la città toscana e questa cittadina austriaca nasce dall’esigenza dei parenti delle vittime di recarsi in quel luogo per ricordare e pregare per i propri cari, e dall’ impegno concreto per l’affermazione dei valori della pace e della solidarietà tra i popoli, rendendo così l’esperienza del viaggio intrapreso ancora più profonda e simbolica.
Venerdì 03/05 (Visita al campo di concentramento di Mauthausen e museo e visita al memoriale del lager di Gusen con breve visita al museo)
Organizzato dal Museo della Deportazione e Resistenza di Prato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED) e finanziato interamente dal Comune di Poggio a Caiano, il viaggio ha rappresentato un’opportunità preziosa per la crescita personale e la riflessione profonda dei ragazzi.Il primo, gli studenti hanno avuto l’opportunità di immergersi nella storia visitando l’ex lager nazista di Mauthausen. La presenza attiva della nostra guida Enrico Iozzelli del Museo della Deportazione di Figline che ci ha accompagnato per tutto il nostro percorso, ha arricchito ulteriormente l’esperienza degli studenti, offrendo loro una testimonianza autentica e dettagliata dei campi di concentramento. Attraverso spiegazioni chiare e dettagliate e i reperti esposti nel museo, hanno potuto comprendere la terribile realtà dei campi di concentramento. Oggetti e fotografie a testimonianza di avvenimenti e per ricordare un dramma incommensurabile in cui hanno perso la vita milioni di persone tra cui tantissimi bambini. La testimonianza tangibile dello sterminio di massa può essere letta nella “Stanza dei nomi” un’istallazione che è un enorme archivio digitale, frutto del lavoro di ricerca di storici, dove è possibile cercare i nomi e trovare la loro disposizione all’ interno della stanza. Successivamente, la visita al lager di Gusen e al memoriale, progettato dagli architetti italiani dello studio BBPR, uno dei cui componenti, Banfi, ha trovato la morte nel ’45 ad una manciata di giorni dalla liberazione. Ha aggiunto un ulteriore significato all’esperienza.
Sabato 06/05 (Visita alle gallerie di Ebensee e partecipazione al cammino della pace lungo le stazioni della memoria)
Il secondo giorno abbiamo visitato le gallerie di Ebensee. Prima di poter accedere a queste gallerie, abbiamo percorso un passaggio attraverso la natura incontaminata tipica dei paesaggi austriaci. Questo sentiero, noto come il “tunnel dei leoni”, era un passaggio obbligato per i deportati, realizzato con filo spinato per impedire loro di fuggire durante gli spostamenti dal campo di concentramento al luogo di lavoro forzato. Da questo passaggio, i deportati arrivavano al loro “luogo di lavoro”, dove venivano costretti a scavare gallerie di tufo sotto le continue intimidazioni dei Kapò che non lesinavano botte e maltrattamenti di ogni genere. Queste gallerie avevano lo scopo di nascondere la costruzione di nuovi armamenti. Solo in pochi sono riusciti a salvarsi. Attualmente, all’ interno della galleria abbiamo potuto apprezzare l’esposizione temporanea dell’ opera dell’ artista giapponese.
A questa visita è seguita la partecipazione presso il cimitero memoriale dove sorgevano i forni crematori del campo, alla cerimonia ufficiale per il 79° anniversario della liberazione del lager di Ebensee avvenuto il 6 Maggio del 1945. Durante questa manifestazione i nostri ragazzi hanno percorso un tratto a piedi con lo striscione a testimonianza del gemellaggio e della condivisione di un momento drammatico della nostra storia e per condividere i valore della pace per poi partecipare al benvenuto del sindaco di Ebensee. Un momento di commozione e riflessione sulla tragedia dell’Olocausto in cui hanno preso parola alcune persone. Tra di esse, vi erano i figli di sopravvissuti, che hanno reso tangibile l’eredità dei loro genitori attraverso parole cariche di significato e memoria.
Domenica 7/05 (Visita alla cava di Mauthausen, partecipazione alla Manifestazione internazionale per il 79° anniversario della liberazione, deposizione della corona presso il memoriale del lager di Gusen, visita al castello di Hartheim)
La domenica, gli studenti hanno visitato la cava di Mauthausen, e dopo aver percorso i 186 scalini della cosiddetta “scala della morte”, hanno preso parte alla manifestazione internazionale per il 79° anniversario della liberazione del lager che raggruppa 23 organizzazioni nazionali di deportati, accompagnati per l’occasione da diversi presidenti dei Comitati Internazionali dei principali campi nazisti e dalla rappresentanza del corpo diplomatico. Durante questa manifestazioni i nostri studenti, dopo aver partecipato alla deposizione della corona, hanno preso parte al corteo commemorativo portando lo striscione, seguiti dai gonfaloni dei vari comuni. Questa manifestazione ha fornito loro un’ulteriore opportunità di riflessione e di unione con la comunità internazionale nel ricordo delle vittime. Nel pomeriggio, la visita al castello di Hartheim ha aggiunto un’altra dimensione alla loro comprensione della storia. Questo castello è noto per essere stato un centro di eutanasia durante il programma Action T4, che mirava all’eliminazione delle persone con disabilità. Attraverso questa visita, gli studenti hanno potuto approfondire la complessità e la brutalità delle politiche naziste e riflettere sul loro impegno nella difesa dei diritti umani e della dignità di tutte le persone.
L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza. (Liliana Segre)
0